Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog

L’affare “sblocca Italia” delle concessioni autostradali

Pubblicato su da ASSOCIAZIONE INTERCOMUNALE LUCANIA

L'assurdità del D.L. "Sblocca Italia" non riguarda solamente le facilitazioni agli iter autorizzativi, messi in campo dalle società petrolifere, ma anche altri aspetti che, pur delineando un guazzabuglio di disposizioni, dovrebbero sempre garantire, a coloro che hanno concepito il Decreto, l'esistenza di un contenuto omogeneo del testo normativo. Nei fatti, nulla di omogeneo è presente nel D.L. "Sblocca Italia" disattendendo, pertanto, quanto prescritto dalla Costituzione circa la necessaria omogeneità del contenuto sia del decreto-legge sia della eventuale legge di conversione. Tanto si è detto e si continua a dire sulla volontà del Presidente Renzi di sacrificare la Regione Basilicata, ma poco si è detto su altri aspetti altrettanto preoccupanti che, pur non riguardando direttamente la nostra Regione, sono comunque rilevanti per minare la legittimità del Decreto al fine di una pronuncia di incostituzionalità, quando finalmente una Regione deciderà di impugnarlo, Consulta permettendo. Per un "amicone" della finanza e delle società d'affari, non poteva mancare il "regalo" ai gestori delle autostrade. Infatti, il D.L. "Sblocca Italia" proroga le concessioni autostradali senza prevedere gara e con la possibilità di alzare i pedaggi. Nella vicina Francia c'è chi sostiene: "questi provvedimenti sono immorali". In parole povere, si parla di proroga a suoni di miliardi a favore dei signori delle autostrade. Non poteva mancare l'Unione Europea (UE) che critica il D.L. "Sblocca Italia" e si mostra pronta a sanzionare la nostra Nazione per il regalo miliardario ai signori delle autostrade che consentirebbe il prolungamento delle concessioni (art. 5 del D.L. n. 133/2014 - Norme in materia di concessioni autostradali). In altre parole, il "boy scout" Renzi è pronto a concedere ai grandi gruppi, gestori delle autostrade, l'allungamento delle concessioni in cambio della promessa di investimenti così da far fronte all'esigenza di riempire le casse pubbliche ormai vuote. Un "favore" che farebbe risparmiare ai gruppi di autostrade circa 16 miliardi di euro (secondo l'ex Direttore esecutivo della Banca mondiale Giorgio Ragazzi). In cambio, i beneficiari promettono investimenti per circa 11 miliardi. Promesse che lasciano non pochi dubbi dopo che il Presidente dell'VIII Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci (Presidente onorario di Legambiente e tra i dirigenti del PD), fino a qualche giorno fa, accettava scommesse sulla realizzazione di alcune opere infrastrutturali, per lui di scontata irrealizzabilità. (cfr. video comparso in rete qualche giorno fa - https://www.youtube.com/watch?v=u7qKWvew8ok). Tuttavia, ammettendo che le opere promesse vegano realizzate, i gruppi di autostrade promettono investimenti per circa 11 miliardi di euro a fronte del risparmio loro assicurato pari a circa 16 miliardi. Qualcuno dica a Renzi che la sua "partita" è già persa prima di iniziare. Lasci la "play station" e torni alla realtà. Lasci la finanza, le S.p.A. e pensi alla collettività.

Ormai le richieste di "aiuto" da parte delle lobbies non mancano, sia che trattasi di petrolio, autostrade e, recentemente, torna alla ribalta il caso del "solare termodinamico" in Sardegna. Infatti, la Deputata del PD, Mariastella Bianchi, chiede tramite interrogazione parlamentare al Governo Renzi che si sblocchi la situazione di stallo nella quale versano gli impianti "solari termodinamici" della Sardegna. In particolare, chiede che il Presidente Renzi intervenga in quei procedimenti per i quali la Valutazione di Impatto Ambientale è bloccata per far ripartire l'iter autorizzativo. Ovviamente l'attenzione è rivolta solo agli impianti della Sardegna perché se ne guardano bene dal nominare l'impianto "solare termodinamico" della Basilicata il cui iter autorizzativo è tuttora pendente alla Regione Basilicata e che, differentemente dagli impianti sardi, prevede anche l'utilizzo di 2.100 tonnellate oli diatermici nei tubi ricevitori (di circa 7.5 cm di diametro) e nei collettori (di circa 60 cm di diametro). Proprio quegli oli per i quali l’ENEA nel “Quaderno del solare termodinamico” del Luglio 2011, afferma che:“Gli impianti di seconda generazione si caratterizzano per il superamento dei limiti posti dall’utilizzo dell’olio diatermico come fluido termovettore. Questo fluido comporta rischi per la sicurezza e per l’ambiente, essendo altamente infiammabile ed inquinante". Il voler chiedere aiuto a Renzi per far ripartire l'iter degli impianti sardi, poteva essere prevedibile. Lo "Sblocca Italia" (per molti "Sblocca Trivelle" per ciò che riguarda l'art. 38 e per altri "Schiaccia Italia" per ciò che riguarda il testo nella sua interezza) fa ben sperare a tutti gli affaristi! Stiamo assistendo al peggio del peggio. Una politica nazionale che non dà risposte concrete ai comuni cittadini, ma solamente alle lobbies che sembrano forse preda ad un "esorcismo" che fa vedere solo soldi derivanti dalle estrazioni di idrocarburi, soldi derivanti dagli incentivi statali e soldi da risparmiare tramite "prolungamento delle concessioni autostradali". Se la politica ha un briciolo di intelligenza capirebbe che non si tratta di soprassedere al sacrificio di interi territori, come la Regione Basilicata, non si tratta di un capriccio del "Comitato di turano", ma si tratta di evitare danni irreparabili oltre che tamponare una emorragia di malcontento e di "incazzamento" dalle conseguenze imprevedibili. Una politica che ha un minimo di intelligenza capirebbe che nei nostri territori sta spirando una brutta aria.

Ing. Donato Cancellara

(Associazione Intercomunale Lucania)

L’affare “sblocca Italia” delle concessioni autostradali
Commenta il post